Il cibo è parte integrante della nostra cultura. Sin dai tempi antichi ogni popolo ha il suo codice alimentare, che privilegia il consumo di determinati alimenti e vieta il consumo di altri cibi.

Il cibo non è solamente un bisogno fisiologico, ma uno degli elementi che determinano l’identità culturale di ognuno di noi. Si pensi a quando l’uomo ha iniziato a cuocere la carne con il fuoco: secondo l’antropologo francese Levi Strauss è “l’invenzione che ha reso umani gli umani”.

La cottura della carne è stata forse il primo processo in assoluto, che ha provocato la transizione tra natura e società. Consumare la carne è sinonimo di condivisione sociale e ha favorito lo sviluppo del linguaggio. Il cibo è importante per l’allontanamento dell’uomo dallo stato animale e per la formazione di molteplici culture.

 

Cibo come cultura: gli alimenti di base della cucina italiana

Quando mangiamo un piatto di pasta al ragù o la pizza non è un evento straordinario, ma fa parte della nostra identità culturale. Consumare piatti tipici della cucina estera potrebbe arrecare l’immediata mancanza dei piatti tipici che sono alla base della nostra dieta.

Oggi la cultura culinaria tricolore e le basi delle ricette nazionali è il frutto delle tradizioni regionali, che contribuiscono a far emergere l’eccellenza Made in Italy in tutto il mondo. Ogni regione italiana vanta un patrimonio gastronomico unico e inimitabile, frutto di un iter che affonda le origini nelle tradizioni culturali locali e popolari, che vengono tramandate di generazione in generazione.

Farine, latte, carne, olio, pesce, formaggi, dolci e vino sono ingredienti genuini e ‘autoctoni’ del territorio, che conferiscono al patrimonio culinario italiano una vera e propria identità culturale e un vero e proprio marchio di riconoscimento nel mondo.

Regioni come l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Toscana, il Piemonte, il Veneto, la Campania, la Sicilia, la Sardegna sono riconoscibili per le loro tradizioni culinarie, tra cui la pizza, la pasta, il pesce, la carne, il vino e l’olio extra vergine di oliva, prodotti che all’estero sono garanzia dell’eccellenza alimentare italiana. Scopriamo quali sono gli alimenti di base della cucina italiana.

Pasta

Federico Fellini diceva che la vita è una combinazione di pasta e magia. Il simbolo della cucina italiana è la pasta, le cui origini risalgono all’epoca medievale. In quest’epoca sorsero le prime botteghe italiane per la preparazione professionale della pasta. Intorno al 1250 si potevano già contare la presenza di grandi pastifici distribuiti su tutta la Penisola, in particolare a Napoli, Genova e Salerno. Nel XIV secolo vennero costituite le prime Corporazioni Di Pastai Italiani, controllate e regolamentate dal Papa.

Pizza

Altro emblema della cultura culinaria tricolore è la pizza, che viene consumata come alimento unico oppure può essere consumata anche al taglio per merenda o come spuntino. La storia della pizza è legata a quella del pane, uno degli alimenti più antichi che si conoscano, le cui origini risalgono probabilmente al Neolitico.

La storia della pizza inizia a Napoli nel 1535 quando il poeta Benedetto Di Falco, nella sua opera “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli”, recita che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”. Nel corso del tempo, con l’arrivo di nuovi ingredienti, la ricetta per preparare a pizza si evolve: lo strutto viene sostituito dall’olio d’oliva, si aggiunge il basilico e il formaggio, che viene utilizzato per la farcitura. Con la scoperta dell’America la ricetta culinaria della pizza si evolve ancora grazie all’aggiunta del pomodoro.

La prima ricetta della pizza napoletana è contenuta in un trattato del 1858, quando Napoli era ancora capitale del Regno delle Due Sicilie. Le varietà di pizza diffuse a Napoli erano quindi già numerose: nel 1889 la visita della regina Margherita ha consacrato la pizza tricolore a sovrana della tavola. Da qui la pizza come “ambasciatrice italiana del mondo”.

Olio extra vergine d’oliva

Abbiamo citato uno degli ingredienti utilizzati per condire la pizza: l’olio extra vergine d’oliva. Giunio Moderato Columella, uno dei grandi agronomi romani, recitava: “olea prima omnium arborum est”. Ossia fra tutti gli alberi, il primo posto spetta all’ulivo. Si tratta di uno dei simboli del Belpaese. L’Italia ha una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali. Oltre che per condire ed insaporire le pietanze, l’olio extra vergine d’oliva era utilizzato dai Greci e dai Romani per detergere la pelle, proteggerla e per la preparazione di pomate curative, utili alla cura di ferite e per alleviare il prurito.

Salume e formaggi

La cultura gastronomica italiana vanta una grande varietà di insaccati e salumi, molti dei quali protetti e contrassegnati come DOP (Denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta). Prosciutto crudo, cotto, mortadella, salame, bresaola, coppa, lardo sono tra i salumi più consumati e richiesti nel mondo. Oltre ai salumi ed agli insaccati, si affiancano oltre 600 tipologie di formaggi, che sono utilizzati come secondo piatto, sia da soli, sia come ingrediente. Sono inoltre utilizzati come ingrediente per condire la pasta e la pizza.

Pesce e crostacei

Essendo l’Italia circondata per più di tre quarti dal mare, avendo un grande sviluppo costiero ed essendo ricca di laghi e di fiumi, il pesce, i crostacei, i molluschi e gli altri frutti di mare godono di un posto preminente nella cucina italiana. Oltre che come secondo piatto, il pesce può essere utilizzato come condimento o come antipasto.

Dolci e gelati

La buona cultura dolciaria tricolore è ricca di numerose preparazioni diffuse in tutto il paese e di specialità tipicamente regionali. I dolci possono essere consumati in ogni momento della giornata: dalla colazione allo spuntino, dal pranzo alla cena. Il gelato è un dolce freddo delizioso tipico della pasticceria italiana riconosciuto in tutto il mondo. Si tratta di una preparazione a base di latte, zucchero, uova, frutta, che mediante il processo di congelamento assume la tipica consistenza cremosa.